Totally busted

22:46 / Pubblicato da Alessandro / commenti (4)

Cinque e trenta del mattino. Già in macchina stamani, sveglia alle cinque e via. E neanche un'alba decente che mi aiuti ad aprire un po' il cuore.
In sottofondo scorrono le note di Southside of Heaven di Ryan Bingham. Avevo un cd di questo ragazzo e non me ne ero accorto. Da riascoltare sicuramente, magari al ritorno quando, senza assilli da orario, mi faccio l'autostrada a 85 km/h in relax. No, non è pericolosa quest'andatura, qui non siamo sulle highway americane. Qui sembra di essere su una Salerno-Reggio Calabria costellata però di viadotti, gallerie e curve che feriscono come artigli queste montagne tese a tuffarsi nel mare, li sotto. 50 Km. di asfalto con sei cantieri aperti e due soli operai in vista. Che mistero, un giorno di questi provo a contattare l'a.d. della società autostrade per chiedergli se questi lavori fantasma sono solo una scusa per il salasso che ti fanno al casello.
Sciocchi pensieri di una mattina qualunque. Grazie a Dio me ne accorgo e chiedo sostegno per this day. Totally busted, a volte mi sento cosi.
Eppure, mentre riprendono le note di Bingham, sento che Lui è qui. Dentro ogni istante di questa grigia giornata iniziata troppo presto. E' più facile accorgersi di Lui nella stanchezza, nella fatica. Mica sono masochista, ma è così. Quando il lamento cede il passo al riconoscere l'evidente abbraccio che mi cinge, si rispalanca tutto. E allora i “se avessi un altro lavoro”, “se arrivassi in condizioni serene coi soldi a fine mese”, “se fossi in ferie ai caraibi”, “se, se, se...” si trasformano in 'alleati' della realta'. Condizioni attraverso cui passa la mia felicità. Diventano divine.
Che c'entra Bingham in questo viaggio? Non lo so. Ma capita che una canzone tocchi il cuore e aiuti a vivere meglio. Mi ritrovo a sorridere della mia idiozia desiderando l'infinito.

Un volto al supermercato

10:16 / Pubblicato da Alessandro / commenti (1)



Solita spesa al supermercato "tedesco" stamani. E' che mi sono rotto di badare alle esigenze di fine mese e fare la spesa in questo posto, ci sono tutte le pessime imitazioni della roba buona dei market veri.
Però alla fine esco e con 50 euro ho riempito il carrello. Mi sento un po' babbeo ad essere soddisfatto per una cosa così.
All'uscita non c'è il solito rumenalbanmontenegkazako che chiede l'elemosina. C'è una donna. Beh la nazionalità è una di quelle. La faccia riflette antichi dolori. Gli occhi chissà cosa stanno guardando. Passo oltre e carico in macchina. Riporto il carrello e ritiro l'euro. Incrocio lo sguardo mentre le poso la moneta in mano. Non mi incazzo neanche dentro di me, mentre sta seduta e tende la mano. Qui a Chiavari non ne trovi uno che si alzi per mettere a posto il carrello, mi ricordano uno dei pastorelli, flauto in legno e gilet di pecora seduto in prossimità della grotta nel mio vecchio presepe, che da bambino mi ostinavo a tenere incollato col bostik perchè mi cadeva sempre. Lei no. Un viso che pare raccontare storie che non vorresti ascoltare.
Penso alla discussione avuta in settimana al lavoro, secondo cui non si deve aiutare nessun straniero qui da noi. Eventualmente vanno aiutati in patria perchè diventino autosufficienti, bla, bla, bla.... e ovviamente cito solo il commento migliore...
Solita storia che tende a sopprimere l'elemosina. Quel gesto che imparai da mia mamma quando andavo a messa con lei. Sedevo sulla panca e pregavo Gesù che aiutasse il tipo là fuori. Teorie e progetti ne posso fare all'infinito, anche validi. Ma cosa posso dire a chi mi tende la mano? Lo porto con me e senza dargli nulla gli sto a spiegare come funziona il mondo? Gli porgo la ricetta per vivere? O potrei fargli un piccolo dettato sul sistema economico mondiale con progetti di riforma politica...
Ho provato altre volte a non lasciar nulla ma poi me ne andavo e mi sentivo più triste. Non è moralismo cristiancattodaminesanvincenzo. E' che vedo uno in carne e ossa che soffre a un palmo da me e che cazzo mi viene in mente? Un progetto sociale? Un euro non risolverà niente ma sono contento di aver guardato quel volto.