Una giornata qualunque

00:31 / Pubblicato da Alessandro /

Non e’ un fatto eccezionale, e’ una cosa piccola, come tante altre, ma forse val la pena dirsele anche queste cose che sembrano un quasi niente.

Siamo tutti presi da mille cose, ultimamente pare piu’ del solito… arriva una mail dal nostro amico Padre Attilio, anzi Abate, visto che sta all’Abbazia di Borzone.

Oggetto: SOS Borzone.

Chiede se qualcuno puo’ andare ad aiutarlo a tagliare l’erba che –dice sua madre- e’ piu’ alta di lei!

Ne parliamo, gli altri sono convinti, anzi non lo mettono nemmeno in discussione… io obbietto, dico che ci sono gia’ tante cose da fare, che non possiamo arrivare ovunque, ecc… decidono di andare perche’ lui lo ha chiesto a noi.

Giusto, sono abbastanza d’accordo e poi dopotutto… vanno loro, che mi importa?

Ma guardo loro ed inizio a dubitare di quel che immediatamente avevo pensato.

Comunque, giusto loro o giusto io, loro vanno e cosa ci sto a fare qui?

Non sarei piu’ contenta se stessi insieme a loro invece che stare a casa a riposarmi e fare quello che mi pare sempre improrogabile?

Si, lo sarei. Vieni anche tu? Si.

Arriviamo e Attilio ci accoglie, alla grande, come ha fatto fin dalla prima volta senza nemmeno conoscerci.

Caffe’, focaccia e quindi tagliaerbe e rastrelli.

Io non taglio l’erba, sono una donna e a me il tagliaerbe non me lo propongono nemmeno… strappo l’erba dai muri secolari e aiuto per il pranzo.

Bello essere andata.

Elisabetta G.

Una giornata qualunque. Un nostro amico ci ha chiesto aiuto per tagliare l'erba che sta invadendo le fasce intorno all'Abbazia di Borzone. Beh, un amico è un amico, raduniamo gli attrezzi e via, andiamo a lavorare. Sei giovani e forti (…) arrivano alle 10 e: “pff...in due ore facciamo tutto!” Infatti al tramonto rimane ancora una fascia da fare...ma un po' di colpa è di padre Attilio e sua mamma che in pausa pranzo ci propinano chili di pasta al ragù e arrosti (più il vino). Beh, caldo e fatica, ma grazie a Dio di questa bella giornata vissuta con gusto. Grazie Attilio della tua ospitalità. Mi viene in mente S. Benedetto, per cui l'ospite era Cristo e provvedeva, con ogni attenzione, a lui per il mangiare, per dormire, ecc...Ho toccato questo alto senso di ospitalità e condivisione (ci ha fatto salire persino sul campanile millenario che sarebbe off-limits) mi ha fatto essere grato della giornata. Poi però penso che Attilio è un passionista e allora S. Benedetto? Beh, sono ospitali anche i passionisti! Alessandro www.abbazia borzone .it

5 commenti:

anna on 28 maggio 2009 alle ore 10:42

mi sembra di sentire il profumo del fieno e la pelle che pizzica... invece sono al lavoro alla mia scrivania. Vi ringrazio proprio perché una semplicità così, nella vita, è quello che mi trascina a stare con gli occhi aperti ora, qua.
ciao!!!

anna on 28 maggio 2009 alle ore 15:03

Ripensandoci, la cosa che mi ha colpito di Attilio è anche che invece di chiamare un giardiniere che gli faccia il lavoro abbia preferito chiamare degli amici e mangiare insieme!

Ma chi ha portato il tagliaerba col filo? se potesse prestarmelo questo fine settimana...
grazie!

Comment by Paolo Vites on 28 maggio 2009 alle ore 18:16

fossero tutte così qualunque le giornate

cri b on 30 maggio 2009 alle ore 12:31

vale sempre la pena raccontare, testimoniare la bellezza che viviamo e che inaspettatamente ci è dato da vivere attraverso incontri imprevisti! Grazie amici!

Anonimo on 17 novembre 2009 alle ore 22:40

leggere l'intero blog, pretty good

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