Il tempo della libertà

12:33 / Pubblicato da Paolo Vites /

Così don Giussani chiamava il tempo delle vacanze, che normalmente è solo evasione e dimenticanza dagli impegni quotidiani, ma che invece è (dovrebbe essere) ripresa di uno sguardo attento alla realtà e a ciò che il Mistero vi fa continuamente accadere. Quella libertà che si muove davanti a una proposta, come ho sentito dire recentemente da Julian Carron a una vacanzina a cui ho partecipato, nelle belle montagne di St. Moritz. Poi sta a te starci o no a questa sfida, ma la proposta è lanciata, inutile far finta che non sia così. Una vacanzina a cui vai perché, soprattutto, non vedi l’ora di fuggire almeno per un paio di giorni dalla canicola milanese e poi ti capita di tutto(per due giorni ho girato con la mia bella t-shirt "Amici di Simone Tanturli", ci tengo a dirlo...). Anche entrare in ascensore una sera per andare in camera tua e trovarti davanti, proprio mentre le porte dell’ascensore si stanno chiudendo, Carron che fa per entrare. Gli incontri possono accadere ovunque, anche in ascensore. Due parole di circostanza e poi ti scappa di dirgli che sì, sei lì ma in fondo immeritatamente. Una pacca sulla spalla, paterna, come a condividere con te la realtà, e un commento, con quell’accento iberico che in quei giorni di Spagna campione d’Europa evidentemente gli piace accentuare: “Immeritatamente…. Se fosse per i nostri meriti dove saremmo?”. Uno sguardo diverso, il suo, altro che il tuo guardarti l'ombelico chiedendoti se ti meriti essere lì o no. “Il Mistero ci chiama attraverso le sue creature” dirà poi Julian nell’incontro finale della vacanzina: che sguardo diverso ci vuole per vivere così. E allora tutto il tempo delle vacanze, il tempo della libertà, non a caso ha una meta finale, a cui guardare continuamente e che porterà questo tempo a compimento, il Meeting di Rimini: o protagonisti o nessuno. Ci vediamo lì. O anche prima.

2 commenti:

Anonimo on 11 luglio 2008 alle ore 15:09

al meeting alla grande!

Comment by Fausto Leali on 12 luglio 2008 alle ore 11:11

siamo protagonisti proprio per questo sguardo di amore infinito che continua a travalicare il fatto che di meriti non ne abbiamo proprio.
E con noi, fatti così strumenti, Dio compie cose grandi.
A presto

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