L'Associazione AMICI di SIMONE Tanturli Onlusè sorta per iniziativa di un gruppo di amici che ha sorretto e accompagnato la famiglia del piccolo Simone nel corso della sua breve vita segnata dalla malattia. Simone era infatti nato con la sindrome di Down e, a causa di una grave malformazione, non poteva alimentarsi se non attraverso dei macchinari. Proprio per questo, una delle più grandi "battaglie" vinte da lui e da chi lo ha sempre sostenuto è stata la possibilità di frequentare la scuola dell'infanzia presso la Scuola Maria Luigia di Chiavari, iniziando un'esperienza educativa davvero ricca e feconda.
Lo scopo che ci prefiggiamo è quindi principalmente quello di sostenere ed affiancare le famiglie, soprattutto se numerose o se hanno figli minori portatori di handicap (bambini "speciali", come preferiamo chiamarli noi), nel difficile compito educativo cui sono chiamate, ed in particolare nel percorso scolastico.
Per poter proseguire al meglio tale scopo, ci siamo costituiti nel 2005 in un' Associazione senza fini di lucro. recentemente riconosciuta O.N.L.U.S. dalla Regione Liguria. Concretamente il nostro intento è quello di costituire un fondo per borse di studio da erogare a famiglie in difficoltà economiche - che non sarebbero altrimenti libere nell'affrontare una scelta importante come quella del modello scolastico più adeguato ai propri figli - e di favorire le opere di intervento e di integrazione di bambini con problematiche scolastiche ed in grave difficoltà, sostenendone il percorso educativo.
Abbiamo inoltre dato vita ad un momento di amicizia e di convivenza tra famiglie con bimbi disabili e non, in collaborazione con l'Associazione Famiglie per l'Accoglienza, incontrandoci settimanalmente al Centro Benedetto Acquarone di Chiavari, per giocare e fare merenda insieme.
Ci rivolgiamo dunque a voi, desiderosi di essere aiutati attraverso iniziative, donazioni, suggerimenti o quant'altro possa farci raggiungere lo scopo che ci siamo prefissati, certi del fatto che un'amicizia possa continuare solo in un luogo reale, concreto, fatto di rapporti e di interesse verso il bisogno e il destino delle persone.
C.F. 90053330107
Gli Amici di Simone hanno sede a Chiavari (GE) in Via Vinelli 28b Tel. 0185-371258
Per Info e Contatti via e-mail: gliamicidisimone@alice.it
Donazioni tramite conto corrente
L'associazione AMICI di SIMONE TANTURLI è una ONLUS - Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale - ed è accreditata ad operare in regime di L.80/2005 (+ dai - versi). Per questo le donazioni di aziende e persone fisiche sono deducibili dal reddito complessivo del soggetto erogatore nel limite del dieci per cento del reddito complessivo dichiarato, e comunque nella misura massima di 70.000 euro annui.
BONIFICO BANCARIO:
Intestatario: Associazione Amici di Simone Tanturli Onlus
Come causale del bonifico occorre indicare che è una donazione/erogazione liberale perchè da diritto alla deduzione fiscale, diversamente dalle quote associative (che possono essere pagate sempre tramite bonifico bancario) che non danno nessun beneficio fiscale. La deduzione fiscale spetta solo se l'erogazione avviene tramite mezzi rintracciabili (banca, bollettino di c/c, etc..) Donazione ed erogazione liberale sono in sostanza la stessa cosa. Tecnicamente si usa il termine erogazione liberale
Benefici per le imprese
Rif.: art. 14, decreto legge n. 35/2005 Le liberalità in denaro o in natura erogate da enti soggetti all’imposta sulle società in favore delle Onlus sono deducibili fino al 10% del reddito complessivo e comunque non oltre 70.000 EUR/anno.
In alternativa
Rif.: art. 100, comma 2, lettera a) d.P.R. 917/86 Sono deducibili le erogazioni liberali a favore di organizzazioni non governative, per un ammontare complessivamente non superiore al 2% del reddito d’impresa dichiarato. Rif.: art. 100, comma 2, lettera h) d.P.R. 917/86: Sono deducibili le erogazioni liberali in denaro, per un importo non superiore a 2.065,83 EUR o al 2% del reddito d’impresa dichiarato, a favore delle Onlus Rif.: art. 27, legge 133/99 e d.p.c.m. 20/06/2000 Sono deducibili le erogazioni liberali in denaro (o in natura) in favore delle popolazioni colpite da eventi di calamità pubblica o da altri eventi straordinari anche se avvenuti in altri Stati, per il tramite (anche) delle organizzazioni non governative (non vi sono limiti massimi di deducibilità).
Benefici per le persone fisiche
Rif.: art. 14, decreto legge n. 35/2005 Le liberalità in denaro o in natura erogate dalle persone fisiche in favore delle Onlus sono deducibili fino al 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque non oltre 70.000 EUR/anno.
In alternativa
Rif.: art. 15, comma 1, lettera i-bis) d.P.R. 917/86 Le erogazioni liberali in denaro per un importo non superiore a 2.065,83 EUR (4 milioni di lire) a favore delle Onlus consentono una detrazione d’imposta pari al 19 per cento della donazione effettuata.
In alternativa
Rif.: art. 10, lettera g) d.P.R. 917/86 Dal reddito complessivo si deducono i contributi, le donazioni e le oblazioni erogati in favore delle organizzazioni non governative (Ong) di cui all’articolo 28 della legge 26 febbraio 1987, n. 49, per un importo non superiore al 2 per cento del reddito complessivo dichiarato.
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sia appassionato al repertorio del Great American Songbook è un fatto
assodato. ...
"Dio è l’imprevisto. E la realtà ne è la manifestazione. Dio rompe, rompe sempre … per cui tu che lo segui, poi rompi, rompi a tutti, che non capiscono. E la realtà è la sua voce, è la modalità con cui rompe".
"Mostrami una amante che sia pur bellissima; che altro è la sua bellezza, se non un consiglio ove io legga il nome di Colei che di quella bellissima è più bella”.Shakespeare, Romeo e Giulietta
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Quasi 50 anni fa, un ragazzo ebreo del Minnesota, fortunato abbastanza da essere stato invitato a esibirsi alla Marcia per i Diritti Civili a Washington organizzata da Martin Luther King, impressionato dall'evento, scrive una canzone, destinata a diventare inno e simbolo di quell'epoca storica, The Times They Are A-Changin'. Un paio di mesi dopo il presidente degli Stati Uniti John Kennedy viene ucciso. La sera di quel tragico giorno, lo stesso ragazzo si deve esibire in concerto. Riluttante e sconvolto da quanto accaduto a Dallas quel giorno, apre lo show come faceva gni sera, con The Times They Are A-Changin' che questa sera suona ironica e svuotata di ogni suo significato. The Times They Are A-Changin' ha certamente avuto, sin da quando venne composta, un aspetto da "inno generazionale" e sociale. Ma non è mai stata solo quello. Come ogni canzone di Bob Dylan, essa fuoriesce dal contesto storico in cui ha preso forma, e lo trascende. La ruota sta ancora girando e non è destinata a fermarsi probabilmente mai; il primo e l'ultimo, il lento e il veloce continuano a scambiarsi di posto e sempre lo faranno. Il presente, sempre, è destinato a diventare passato e l'ordine corrente delle cose domani sarà stato sostituito da un altro ordine.
Quasi cinquant'anni dopo, quel ragazzo ebreo è adesso un uomo anziano di quasi 70 anni. Per la prima volta nella sua vita è invitato a esibirsi alla Casa Bianca, davanti al presidente degli Stati Uniti, il primo presidente afro-americano. L'evento vuole celebrare proprio i giorni della Marcia per i Diritti Civili e tutti gli afro-americani che per essi si erano battuti. E' inevitabile che Bob Dylan decida di cantare The Times They Are A-Changin'. Che viene proposta in chiave intima, dolente e a tempo di valzer. No, non ha più alcuna sembianza di inno generazionale e sociale. Questa sera, questa scarna versione della canzone riflette di più la fonte a cui il ragazzo ebreo si era ispirato allora, il Libro dell'Ecclesiaste. Quella parte dell'Antico Testamento che vuole sottolineare come, sotto al sole, ogni tentativo da parte dell'uomo è cosa futile, vana, destinata a corrompersi.
Per tutte le volte, negli ultimi vent'anni, che Dylan ha eseguito questa canzone in modo privo di ogni ispirazione, con le parole sbagliate, quasi a deriderla, questa sera per la prima volta da quando venne incisa, la canzone mostra tutta la sua verità, eseguita con lo stesso amore e dedizioe con cui Dylan in anni recenti ha eseguito tante canzoni di altri artisti. E' come se non gli appartenesse più, è più grande del suo stesso autore. Ogni tronfia celebrazione, seppur giustificata dalla presenza di Obama in quella Casa Bianca dove un nero, ai tempi di Martin Luther King difficilmente avrebbe potuto mettere piede, perde improvvisamente senso. Davvero questa sera The Times They Are A-Changin' diventa una canzone senza tempo, oltre il tempo, ma incisa nel tempo. E così appare Bob Dylan, nell'oscurità del piccolo palcoscenico: un uomo che appare appartenere, ora e per sempre, a un tempo immemorabile.
Chiamato inutilmente e banalmente "profeta" per tanto tempo della sua carriera, questa sera Bob Dylan è davvero un profeta. Perché i tempi cambiano, e continueranno a farlo.
Post scriptum: una ventina d'anni fa, un Bob Dylan sull'orlo dello sbandamento spirituale più totale, disgustato del mondo attorno a lui e probabilmente disgustato anche di se stesso, scriveva un contro-inno generazionale e sociale, che suonava più come uno sberleffo punk. Per la canzone Political World venne girato un video clip. Che oggi, col senno di poi, nella sua ambientazione, sembra girato nella Casa Bianca. O magari nella Casa Bianca di un film che verrà anni dopo, Masked & Anonimous.
Rockin' the White House, for the times they are a-changin'..
Tratto da: http://gamblin--ramblin.blogspot.com di Paolo VITES
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