Tutto era già scritto

12:51 / Pubblicato da Alessandro /

Che rush di emozioni scoprendo, tramite l'amica blogger Anna Vercors (http://annavercors.splinder.com/) , questo bellissimo video: opera dei volontari di http://www.laquerciamillenaria.org/ . Sono tornato in un attimo ai ricordi di quel giorno di marzo del 1999, quando in un'asettica stanza del più famoso ospedale pediatrico di Genova, una "umanissima" dottoressa addetta alle indagini ecografiche ci disse che Simone era affetto da una importantissima "atresia esofagea" ed era fondato il sospetto ci fosse anche la sindrome di Down e quindi, senza chiederci nulla, ci disse dove poter andare (visto che si era al sesto mese di gravidanza) ad abortire. Francia, Inghilterra e financo gli U.S.A.. Che paura e che smarrimento! Ma lui era mio figlio e se malato non andava amato forse ancor di più? E poi noi, mamma e papà, attendavamo proprio lui. Lui e non un altro. E che gioia infinita ha riversato nella nostra vita, anche se solo per sei anni. Dono di un Amore Infinito. "...informe mi hanno visto i tuoi occhi e tutto era già scritto nel tuo libro; i miei giorni erano fissati quando ancora non ne esisteva uno" (Sal.139). Per questo stamani, dopo che la mia amica Adriana mi ha fatto leggere l'intervista a Repubblica, http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/cronaca/viaggi-della-fecondazione/donna-dopo-ricorso/donna-dopo-ricorso.html di una mamma che, grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale, può permettersi di "provare" più embrioni per scegliere "un" figlio più sano possibile, ho avuto il desiderio di poterla abbracciare e di dirle di usare la propria libertà per dire si a quel figlio donato anche se adesso chiamarlo "dono" per lei può sembrare agghiacciante. Dire si alla realtà, soprattutto quando il bisogno abbonda, porta soltanto una sovrabbondanza di Grazia. Questo sotto è il giudizio molto "ragionevole" della mia amica Adriana:

(...) ed ho pensato che la cosa più triste è che la donna in questione non ha nessun amore per sé, la sua malattia la definisce e punto (ma siccome la realtà non molla, ecco che nasce il desiderio proibito di essere mamma…!), tanto che poi lei definisce e sceglie i suoi figli a partire da questa.

Problemino: e se un figlio si ammala dopo di qualcosa d’altro? La risposta purtroppo l’abbiamo vista poco più di un mese fa…

E poi: tre embrioni, due malati e uno non adatto all’impianto, perciò… eh già, che fine hanno fatto?

E’ l’astrazione che prende il posto della realtà.

4 commenti:

Comment by Paolo Vites on 2 aprile 2009 alle ore 17:43

grazie Ale -

qs intervista in qs link che allego, tratta un tema solo in parte differente, ma cmq similare, riguardo al rispetto della vita. la cosa davvero affascinante è che le due giornaliste intervistate, di area politica di sinistra, per difendere la vita non esitano a prendere posizioni che contrastano apertamente con quella area politica:

http://www.milanwomenbookshop.com/news/articoli/Iodonna250206.htm

Comment by Paolo Vites on 2 aprile 2009 alle ore 17:49

lo spezzo perché se non si legge tutto il link

http://www.milanwomenbookshop.com/news/articoli/

Iodonna250206.htm

Anonimo on 29 novembre 2009 alle ore 17:51

imparato molto

Anonimo on 29 novembre 2009 alle ore 17:53

imparato molto

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