Kevin, che vive a Peoria, Illinois

08:43 / Pubblicato da Paolo Vites /

Le vie del Signore sono infinite e passano anche attraverso i cavi telematici di Internet. Mi piacerebbe che questa storia la leggesse uno di quelli (tanti) che dicono che la vita succede per caso, che le cose accadono senza scopo, o peggio, che le facciamo accadere noi. La storia che vi racconto è piuttosto la dimostrazione che esiste un Disegno provvidenziale (cioè pensato dalla Provvidenza) e che davvero nulla accade per caso. Da anni frequento un gruppo di discussione su Internet (be', sono quelle invenzioni di questa era tecnologica che ti aiutano a ingannare un po' il tempo al lavoro, ma non ditelo al mIo capo; a volte mi domando come facevamo a tirare otto ore prima dell'invenzione della Rete): il mio ha ovviamente a tema Bob Dylan. E' una roba grossa, saremo qualche migliaio di utenti, la maggior parte dei quali americani. Questi msg boards sono sì un buon modo di passare un po' il tempo e anche scoprire cose interessanti, ma per la maggior parte - complice l'anonimità della maggior parte degli tutenti - anche popolati da parecchi fanfaroni e - a dirla tutta - anche di cialtroni. Frequentarli, però, ti permette di capire di più la realtà, ad esempio di Paesi lontani come gli Stati Uniti, che a sentire i notiziari tv o certi programmi televisivi a cura dell'esperto di turno. Ad esempio ti rendi conto come l'America (e ancor di più l'Inghilterra) siano due dei Paesi più scristianizzati al mondo, altro che Paesi islamici. In questo mio gruppo di discussione, qualunque argomento a carattere religioso è inevitabilmente lo specchio di un ateismo militante, di un nichilismo e di un odio verso Dio che farebbe accapponare la pelle anche a uno come Robespierre. Be', fra queste migliaia di persone da tempo avevo notato questo ragazzo, Kevin, per la simpatia, la gentilezza, l'apertura mentale. Circa un anno fa Kevin ci raccontò di aver partecipato nella sua città (Peoria, nello Stato dell'Illinois, uno di quei paesotti sperduti nel Midwest americano,un po' come dire Gorgonzola o Vimercate qua da noi...)a un incontro dedicato a Giovanni Paolo II. La scusa del suo post era un anedotto raccontato durante la serata a proposito della volta che Bob Dylan suonò per il Papa. Ai molti che gli chiedevano perché fosse andato a una serata dedicata al Papa, Kevin rispose tranquillamente: "Sono cattolico, mi interessava l'argomento". Interessante, pensai io e per mesi lo dimenticai. Poche settimane fa mi sono ricordato dell'accaduto e gli ho scritto, così, per curiosità, chiedendogli, da cattolico americano, se avesse mai sentito parlare di questo movimento, dandogli il link del sito americano, http://www.clonline.us/. Aspettandomi una risposta del tipo, e cos'è un nuovo tipo di cheeseburger (quelli di CL negli States non sono moltissimi e - pensavo - figuriamoci a Peoria, Illinois). La sua risposta fu sorprendente. Kevin e sua moglie, Rachel "Oh sì" mi scrisse Kevin "mia moglie, prima che ci fidanzassimo, andava a scuola di comunità". DANG! Una scuola di comunità a Peoria, Illinois? E fra le migliaia di persone che frequento in quel sito, ho beccato proprio uno la cui moglie andava a scuola di comunità? Coincidenza? Mi dice che smise di andarci quando l'amico che l'aveva invitata, un amico a cui lei teneva moltissimo, come capita spesso in America, andò a vivere in un'altra città. Mi dice che a casa hanno ancora un libro di "Father" Giussani, ma lui non l'ha mai letto e che sua moglie onestamente ha sempre fatto fatica a capire il messaggio di CL: "Sembra che tutto sia centrato su 'l'esperienza'" dice Kevin "ma non capiamo cosa voglia dire veramente". Be', penso io, quello di non capire più che la fede è essenzialmente una esperienza, un incontro, e non un insieme di buoni sentimenti e dottrine, è un po' il problema di tutta la Chiesa moderna... Poi arriva la domanda che non mi aspetto: "Perché non mi spieghi tu cosa è Comunione e Liberazione?". Be', facile, con il mio inglese imparato dai dischi di Bob Dylan spiegare una cosa del genere... Ci provo, cercando di raccontagli essenzialmente la mia "esperienza". Nei giorni successivi ne discuteremo a lungo, via e-mail, ma soprattutto cominceremo a raccontarci cosa accade nelle nostre vite ("l'esperienza"). Scopro che lavora in un centro di accoglienza alla vita e di sostegno a ragazze-madre. Però, Kevin è davvero un bel tipo... Qualche giorno fa mi viene in mente di chiedere al mio grande amico Riro, uno che dalla comunità di Pesaro si è trasferito con tutta la famiglia in quella di New York, se mi dà un contatto con qualcuno di CL di Peoria. Mi dà l'e-mail di Father Klamut, il prete che segue la comunità di lì. Bene, penso io, prima o poi gli scriverò... chissà se riuscirà mai a incontrare il mio amico Kevin. Invece scrivo a Kevin,chiedendogli se ha mai sentito il nome di questo sacerdote di Peoria (figurati, penso ancora una volta io con lo scetticismo tipico di noi occidentali figli del razionalismo da baraccone, Peoria ha 100mila abitanti e chissà quante parrocchie). Ecco la risposta di Kevin, strabiliante ancora una volta: "Con la fortuna che uno non immagina, Padre Klamut è il sacerdote che unirà in matrimonio, il prossimo ottobre, il mio miglior amico. Era anche il cappellano della mia scuola, ma aveva cominciato dopo che io avevo già finito il liceo. Però divenne molto amico di mio fratello più piccolo. Una volta mio fratello lo invitò a parlare a un gruppo di giovani che lui seguiva personalmente a scuola, ma i responsabili di quel gruppo erano dei Protestanti (avete mai sentito parlare di WASP, white anglo-saxon protestant? non hanno molto in simpatia i cattolic da quelle parti... questo l'ho aggiunto io, non Kevin...) e non vollero che un prete cattolico venisse a tenere una conferenza. Non lo conosco personalmente, ma tutti quelli che l'hanno incontrato dicono che è una persona eccezionale". E poi conclude: "It's crazy how easy the internet makes it for someone in Italy to find out about a priest in Peoria, Illinois!", è pazzesco come Internet permetta a qualcuno in Italia di venire a conoscenza di un prete che sta a Peoria, Illinois! Be', le vie del Signore sono infinite e la Provvidenza va a mettere insieme le persone che ad essa si affidano. Non so se Kevin e sua moglie andranno un giorno a fare scuola di comunità. Sinceramente non me ne preoccupo. Ci sentiamo quasi ogni giorno, ormai, ed è una bella amicizia. Sono felice che possa, in qualunque momento, contare su una realtà che possa sostenerlo, visto quanto è dura essere cattolici oggi nell'opulento e scristianizzato mondo occidentale. E non posso che pensare con stupore come il buon Dio stenda i fili del destino, da una parte all'altra dell'oceano, da Milano a Peoria, Illinois, dove - ma chi lo sapeva - anche lì c'è una comunità di CL. Kevin è anche un valido cantautore, anzui un songwriter come dicono loro: qua potete ascoltare alcune sue composizioni: http://www.myspace.com/kpdmusic. A casa Davis è atteso il primo pargolo, una bambina che si chiamerà Cecilia. Arriverà a gennaio del nuovo anno. Magari questa estate vado a fare le vacanze a Peoria, Illinois. Mi ha detto Kevin che là ci sono i migliori "burger joint" di tutta l'America.

5 commenti:

Anonimo on 29 settembre 2008 alle ore 21:26

E' proprio vero. Nulla accade per caso.Mi è proprio evidente. Grazie e se trovo i soldi (mai disperare)vengo in vacanza a Peoria!...c'è il mare a Peoria?

Ale

Comment by Fausto Leali on 29 settembre 2008 alle ore 22:08

cos'altro è un'esperienza se non il riscontro tangibile di Uno che si é reso presente nella tua vita?
E' proprio quello che hai reso bene tu il fascino del cristianesimo: non un insieme di belle regole morali, seppur condivisibili, ma la Sua presenza tra noi che cambia le cose.

Grazie e... continua a perdere tempo al lavoro così...

Anonimo on 29 settembre 2008 alle ore 22:43

nella pausa pranzo (!) ho ascoltato le sue canzoni e mi sono piaciute davvero!
questa storia è grande, inutile dire che la voglia di andare oltreoceano mi si è centuplicata (che già era tanta). Per ora sembra un po' impossibile ma sono fiduciosa... se senti Kevin salutali anche da parte mia.

Chissà se si potesse farli venire l'anno prossimo al meeting...

Intanto approfitto anche per salutare Ale, Fra, Sara (che bella foto a Portofino! l'ho messa come salvaschermo) e Benny.

Ciao Fausto!

Comment by Paolo Vites on 30 settembre 2008 alle ore 21:30

oggi mi ha scritto Father Charles Klamut, e ho deciso che devo andare a fare la scuola di comunità a Peoria: "I always welcome a new friend, especially when he likes Bob Dylan".

:-)

Comment by Fausto Leali on 1 ottobre 2008 alle ore 14:32

quasi quasi vengo anch'io....

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