Domenica delle Famiglie

18:52 / Pubblicato da Alessandro /

Un'altra giornata alla scuola Maria Luigia. Un'altra settimana di compralaroba,mancaquestomancaquello,prendiquestoprendiquello, scaricaquiscaricalà. Grazie a Dio ogni tanto mi fermo a chiedermi perchè mi sto sbattendo. Le risposte (banali) sono tante: trovare i fondi per le famiglie in difficoltà, che bello stare insieme,incontriamo famiglie nuove,blablabla... Ma io non amo sentirmi buono! Non lo sono, e' un dato di fatto. C'è però, quell'abbraccio chiaro,forte,sicuro che ho sentito su di me. Il riconoscere Chi ha reso possibile il mio esistere (non il mio sopravvivere), e mi fà sentire uomo, amato, creatura viva, questo mi fà muovere. Questa circostanza (l'Associazione Amici di Simone) è solo un'altra occasione, bella , gioiosa e da prendere sul serio. Ma non finisce qui, non è questo il punto. Vero è che la creatività sprigionatesi da un gesto semplice e concreto come un pranzo a scuola (ca. 280 persone e la polenta buonissima) aiuta a rompere quell'ottuso ripiegamento sul proprio ombelico. Si Gesù, la Madonna, i Santi, il Gius, e poi non mi muove neanche un carroarmato sulle balle. Il fare le cose non può essere frutto di una volontaristica tensione a pur nobili scopi, magari con la ricerca di una perfezione umanamente irrangiungibile, ma il risultato di uno sguardo chiaro e sicuro (pur in tutta l'umana debolezza) a Chi ha reso possibile il nostro esistere. Stare come i miei amici sono stati non è generosità, o solidarietà, ma un'unità profonda, con coloro che hai al tuo fianco. Grazie Amici per essermi stati Testimoni. Vedervi partire da un'ipotesi positiva di fronte alle persone, a tutte le persone, è stato x me un colpo (io con i miei mille preconcetti su tutto e tutti). La prima esperienza di cambiamento importante la sto' vivendo io, perché sto' imparando a stare con la gente in modo gratuito. Gli uomini riconoscono quando qualcuno li vuole abbracciare e accettare così come sono, senza chiedere loro nulla, e questo è qualcosa di grande per qualunque uomo. Anche per me. Grazie alla Ermanna e alla Gianna a Marco e a Paola e a tutti quelli che si sono coinvolti con noi. Grazie agli amici che mi testimoniano questo legame alla vita, quel desiderio vivace di dare risposta alle esigenze umane di ciascuno: verità e bellezza. Le mie esigenze. L'esigenze dell'uomo.

4 commenti:

Comment by Paolo Vites on 14 ottobre 2008 alle ore 10:28

ma a Chiavari mangiate sempre?

Anonimo on 14 ottobre 2008 alle ore 15:15

Vi ringrazio Alessandro e Francesca anche questa volta..

Potreste pensare oh si è svegliata! E’ vero.. caspita…il Bene raggiunge e sveglia sempre dal sonno profondo…e oggi di nuovo (tra un Jesael e una Macarena….)!!

Non penso che siano così importanti le cose che vi scrivo anzi tutto ciò che voi testimoniate sempre è molto più di queste misere parole, è una “Vita”, una evidenza…. .

Ma ciò che mi preme dire è che mi sono ritrovata a vivere la Compagnia dell’Associazione anche oggi (sempre come riesco… superficiale come sempre..), per un desiderio, un desiderio di vedere … proprio come la canzone napoletana ”Jamm’a vedè” di Alfredo Minucci “(Jamm’ a vedè pecchè Nanduccio dint’ o bar mò è cchiù cuntentu. Forze sarrà pecchè, cu o core mo guarda dint’ o’ core d’ aggente. Jamm’ a vedè pecchè dint’ all’uocchie nun tene cchiù paura, certo sarrà pecchè ‘Na luce nova’ a truvato dint’ o scura….Andiamo a vedere perché Nando adesso nel Bar è più contento. Forse sarà perché con il cuore ora guarda nel cuore della gente. Andiamo a vedere perché nei suoi occhi non c’è più la paura certo sarà perché una luce nuova ha trovato nel buio o ancora…E si nun sapimme niente ma stu core vò sapè pe capì che serve a ggente….E se non sappiamo niente ma questo cuore vuol sapere, per capire che serve alla gente…)”.

E’ per questo desiderio di vedere chi con il cuore guarda nel cuore della gente, chi ha trovato una luce nuova nel buio…

E’ un desiderio di vedere e di essere toccata da ciò che sta nascendo tra “Gli amici di Simone” (negli sguardi contenti di chi organizza la cucina, di chi cuoce o serve, dei bimbi che imparano già questa gratuità..come Luca e Carolina che hanno pulito i cabaret con il massimo delle attenzioni… ), un desiderio di accogliere quel Bene che già c’è e che voi gli avete permesso di entrare con il vostro si e il vostro desiderio di Felicità.

Grazie cari amici perché quando penso che la mia vita sia complicata e che ciò che ho incontrato non mantenga la promessa c’è sempre Qualcosa o Qualcuno che mi smentisce immediatamente…e mi spiazza…e non c’è verso.. ha molta più forza di me!!!

Un abbraccio..



P.S: tranquillizzate i miei parenti che non sono diventata una scrittrice del Blog ma semplicemente a Milano i momenti di contatto con il “Sé” sono frequenti….. Silvia

Anonimo on 14 ottobre 2008 alle ore 22:59

Essere parte di un popolo.... Ecco quello che siamo...
Cosi caro Ale non mi dici che non scrivo mai.
E mettiti a dieta.....Ciao Giacomo

Anonimo on 15 ottobre 2008 alle ore 22:57

oh, anche sta volta non sono riuscita a venire.
Meno male che qua ci raccontate quello che è successo.
La cosa che mi stupisce è che si può anche stare a casa a fare le cose più semplici come se fosse la prima volta che le fai, con la curiosità di scoprire dove ti portano... "Jamm’a vedè"... con le stesse persone che già penseresti di conoscere, (è una vita che ci sto insieme).
un abbraccio a tutti, grazie Silvia, ci vediam presto!

Posta un commento