Quaranta secondi per raccontare la storia di un feto che va incontro a una vita difficile, ma alla fine diventa il primo presidente nero degli Stati Uniti. Un’organizzazione cattolica ha scelto un messaggio ad effetto per chiedere a Barack Obama di considerare il «potenziale» di un feto che viene lasciato vivere: un video diffuso su YouTube che in meno di una settimana è stato visto 460mila volte e ha già scatenato 1.400 commenti sul popolare sito web. Il filmato, presentato dall’organizzazione antiabortista CatholicVote.org, mostra un lento zoom su un feto che appare nel grembo materno durante un’ecografia. «Il futuro di questo bambino – è la scritta che appare sullo schermo – è una casa a pezzi. Sarà abbandonato da suo padre. La sua mamma single avrà vita dura a crescerlo» L’immagine del feto lentamente scompare per lasciare spazio a una foto di Obama in trionfo dopo le elezioni.
Con Obama aborto per tutti
Già nel 2007 Barack Obama annunciò che se eletto presidente, la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata quella di firmare il Freedom of Choice Act, la legge sull'aborto. Essa permetterà a tutte le donne di abortire in ogni momento della gravidanza, in qualsiasi Stato e ad ogni età, anche al di sotto dei 18 anni. Inoltre verrebbe eliminata la legge sull'aborto a nascita parziale, che definisce un reato partorire un bambino vivo e ucciderlo alla nascita e la possibilità ai medici di appellarsi all'obiezione di coscienza per rifiutarsi di eseguire aborti. In merito alla legge che regola l’aborto negli Stati Uniti (Supreme Court Roe v. Wade), Obama ha più volte dichiarato, e lo ha scritto anche nelle pagine del sito del Partito democratico di Chicago, che “è la legge più importante per difendere il diritto alla donna di scegliere”. “In tutta la mia carriera - ha sottolineato Obama- sono stato un convinto sostenitore della ‘giustizia riproduttiva’ insieme all’associazione Planned Parenthood e alla NARAL Pro-Choice America”. La Planned Parenthood è la più diffusa e radicale sostenitrice degli aborti e delle politiche antivita negli USA e nel mondo. La NARAL Pro-Choice è l’associazione che ha promosso e sostenuto tutte le battaglie politiche per il libero accesso all’aborto negli Stati Uniti. ”Quando nel South Dakota è passata la legge che impedisce l’aborto – ha spiegato Obama – sono stato l’unico candidato presidenziale ad oppormi”. “Quando le organizzazioni pro-vita hanno cercato di opporsi all’apertura di una clinica per aborti della Planned Parenthood in Illinois, - ha precisato il neo Presidente - sono stato l’unico candidato presidenziale a difendere la Planned Parenthood”. Obama ha ribadito il suo impegno a firmare la legge per il libero aborto “Freedom of Choice Act” ed ha sostenuto vivacemente tutte le campagne di controllo delle nascite, propagandando la diffusione di ogni tipo di contraccettivo. Secondo l’U. S. Census Bureau, l’eventuale attuazione della Freedom of Choice Act” incrementerà il numero di aborti di almeno 125. 000 per anno per anno. Attualmente negli Stati Uniti gli aborti sono 1, 3 milioni ogni anno.
Anche dal punto di vista internazionale le politiche antivita di Obama, preoccupano assai. Con la maggioranza democratica sia la Senato che alla Camera, il neo presidente ricomincerà a fornire ingenti fondi alle associazioni che praticano, aborti, sterilizzazioni e controllo demografico nel mondo. Fondi che l’amministrazione Bush aveva tagliato. La presidenza Obama cambierà anche i rapporti di forza all’interno delle Nazioni Unite. Negli ultimi otto anni l’amministrazione Bush si era opposta a politiche antivita solidarizzando con la Santa Sede. Con Obama, le forze a favore della vita e della famiglia, avranno un avversario in più.
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