Black Dog

13:59 / Pubblicato da Alessandro /

In onore dello scienziato inglese Charles Darwin (nato 200 anni fa nel 1809) i suoi fedeli (atei incalliti) hanno sponsorizzato una pubblicità sugli autobus uscita in questi giorni in Inghilterra. Dice: "Probabilmente Dio non esiste.Quindi smettete di preoccuparvi. Divertitevi." Personalmente, trovo quello slogannon solo deprimente ma terrificante. Non sono né credente né ateo ma agnostico ma non mi fa divertire per niente l'idea che Dio non esista. Anzi. Ho,ho,ho! Brindiamo! Dio non c'è. Ci siamo solo noi e il nulla! Che bella cosa! Che altro vogliamo dalla vita? Vi chiedo: se Dio non c'è, c'è solo l'abisso,no? Quindi, non c'è Paradiso né Inferno, figuriamoci Limbo. Solo il nulla.Sei nato, fai il cretino, muori. Poi basta.Vieni dal nulla e finisci nel nulla. Mi ricordo bene il preciso momento in cui, con pensieri simili in testa, sono diventato un depresso maniacale a tempo indeterminato. Insomma, quel momento in cui mi ha beccato, e per la prima volta nella mia vita, quell'afflizione chiamata da Churchill il "black dog", il cane nero. Era l'estate del 1979. Mi trovavo sulla piccola e bella isola greca di Paros. Avevo 19 anni. Davanti a me avevo un anno di studio a Cambridge prima di laurearmi in storia e filosofia. E quella sera davanti a me c'era quel panorama magico sull'isola greca. Ero in cima a una collina e guardavo il tramonto (il sole, il mare, i tetti bianchi) con accanto a me il mio carissimo amico Neil. In silenzio totale. Avevamo pochi soldi ma eravamo felici perché giovani e immortali. La bellezza della scena era micidiale. Come lo era il silenzio. E così, improvvisamente, mi ha colpito un senso di malessere. Stavo male, molto male. Non fisicamente, anzi. All'epoca ero molto sportivo con un fisico eccezionale. Mentalmente neanche. Ero molto intelligente. Uno dei più bravi in tutto il regno di sua Maestà. Ma no...Mi ha infestato, in quel momento davanti a quella bellezza strepitosa e silenziosa, qualcosa di molto peggio,qualcosa insomma al di là della noia e della disperazione. Prima di quel momento ero un ragazzo felice; dopo un ragazzo fottuto. Mi sono reso conto della mia mortalità. Cioè: visto che Dio non c'é quando muoio neanche io ci sono. Poi, guardavo incantato le stelle sopra Paros e lo spazio infinito e pensavo:dove inizia lo spazio e dove finisce? Stavo malissimo: niente è valido, pensavo, niente. Niente ha un senso. E da quel momento, ogni secondo della vita quotidiana è diventato un incubo. Facevo fatica a lavarmi i denti o farmi la barba. La laurea? Appunto. Il lavoro? Chi se ne frega. Poi - un anno dopo - mi sono innamorato e l'amore mi ha salvato. Il mio amore per quella ragazza (barese) era più forte della mia depressione esistenziale. Sono stato ferito proprio dentro, dove conta, però.La cicatrice rimane.Non sono mai andato da uno psichiatra o un prete per chiedere aiuto. E non ho mai preso le pastiglie. Ho affrontato l'abisso spazio-temporale e la mia crisi esistenziale da solo, con in mano un bicchiere di sangiovese e nell'altra una sigaretta. Ma se guardo i miei quattro bambini (dai 5 anni in giù) piango dentro. Guardo, ad esempio, la mia Caterina (5 anni) birichina,bellissima, monella,strapiena di vita e di passione. E penso: sai Caterina, un giorno toccherà anche a te vedere e sentire quello che ho visto e sentito quel giorno su quell'isola greca nell'estate del 1979.E mi sento in colpa. Mi castigo. Soffro. Tanto. Come mi sono permesso di creare dei bambini costretti a vivere in questo mondo del cazzo?Un mondo dove,come insistono i fedeli di Darwin:" Probabilmente Dio non esiste.Quindi smettete di preoccuparvi. Divertitevi." Che mi sembra un nonsenso. Se Dio c'é, un senso c'é. Se Dio non c'é, no. C'è solo l'abisso, la noia, e il nulla.Non capisco però questo conflitto fra Chiesa e Scienza. La scienza non ha mai scoperto niente che smentisce l'esistenza di Dio. Neanche Galileo,neanche Darwin,neanche Einstein...Quindi non capisco questa mossa degli eredi non credenti di Darwin di mettere sugli autobus inglesi una pubblicità che dice:"Dio non c'é,quindi divertitevi". Perché ce l'hanno con Dio? Se Lui non esiste, come dicono loro, non c'é niente da ridere. Anzi. Nicholas Farrell

4 commenti:

Comment by Paolo Vites on 11 gennaio 2009 alle ore 18:49

formidabile. è proprio vero che la realtà grida il volto di Dio. ma da dove l'hai preso qs articolo? hai il link? thanx

Anonimo on 13 gennaio 2009 alle ore 11:40

notizia di oggi (io l'ho trovata su Primocanale.it): Con lo slogan "la cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno": parte in Italia la campagna degli atei che ha già esordito a Londra. E Genova sarà la prima città italiana in cui - dal 4 febbraio su due bus Amt -sarà promossa la laicità. Non casuale la scelta di Genova, sede del presidente dei vescovi italiani, il cardinale Angelo Bagnasco, "sfidato" dagli atei. Ma dalla Curia la replica è per ora soft: "Evitare la contrapposizione e ricercare il dialogo", dice don Gianfranco Calabrese, direttore dell'ufficio catechistico della diocesi genovese. A lanciare l'iniziativa in Italia è l'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti (Uaar). "La campagna - spiega il presidente nazionale dell'Uaar, Raffaele Carcano - è una specie di sfida atea in casa di Bagnasco reo di ostacolare il Gay Pride del 13 giugno e abituato a frequenti uscite in materia di scienza, diritti e riproduzione". "Ci sono modi e modi di esprimere sia la tolleranza che l'intolleranza - replica don Calabrese - e la ricerca della tolleranza è sempre il dialogo". Anche la data scelta per il Gay Pride di Genova (13 giugno, giorno del Corpus Domini) è un modo per attaccare la Chiesa cattolica, prosegue don Calabrese. "Bagnasco non ha mai detto che non si doveva tenere il Gay Pride" ma aveva semplicemente chiesto di "evitare sovrapposizioni" delle due date.

Comment by Paolo Vites on 13 gennaio 2009 alle ore 20:57

tanto anche gli atei devono morire. pensa un po' che risate.

Comment by Fausto Leali on 13 gennaio 2009 alle ore 22:53

articolo impressionante: questo é lo sguardo di chi é sinceramente alla ricerca. grazie!

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