Cari amici, guardate il miracolo di Don Giussani: Celeste fa la prima comunione mentre il “condannato” a morte per i medici, Dionisio, ammalato terminale (vedeste in che condizioni era giunto qui...nessuno avrebbe immaginato questo miracolo... la nostra intelligenza e troppo euclidiana...) celebra il suo matrimonio. Solo lo stupore permette di vedere la grandezza del mistero presente, anche nella peggiore condizione l’uomo é desiderio di felicità e puó essere felice. É la mia vita e quella dei miei moribondi a gridarlo perché i sordi, i borghesi come li chiamerebbe Peguy, ascoltino e si commuovano. Guardate il volto di Celeste: non vedete il segno potente del Mistero? “Io sono Tu che mi fai” ci ripete all’infinito Carron. Ci crediamo o no? Oggi fa 48º di caldo... ma vivendo guardando stupito Celeste il mio cuore é fresco come una rosa bella. Se volete il miracolo ripetete piú che potete “Io sono Tu che mi fai” e “anche i capelli del mio capo sono contati”. É Celeste a dircelo. P. Aldo.
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